Le tre vie della pittura
ceppo del Nord Europa e quello della pittura mediterranea. Tramite Venezia, città del “colore”, infatti, si incrociano le due tradizioni, grazie al più
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è bellissima l'essudazione del colore nella gonna della vittima, è strepitoso il rigato bianco-rosso della veste del protagonista, e tutto questo
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rosa, ogni stilla di colore, ogni innamoramento della materia, ci dicono che la pittura ormai è interamente luce, luce che sempre più si allontana
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avevamo visto nascere con Giovanni Bellini, diventa una assoluta sinfonia classica ottocentesca, in cui tutto è perfetto, tutto toma, toma il colore e
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un colore. Non si ricorrerà più al chiaroscuro semplicemente aggiungendo nero alle parti più in ombra del dipinto, ma si descriveranno le differenze
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del pastello grasso, che gli permette di eseguire contemporaneamente col disegno e col colore. Ma, su questa via, va oltre, compie un suo volteggio
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. L’immagine è realizzata con un pizzico di colore blu, un miracolo di pittura compiuto con quasi nulla. Questo è il grande Matisse, che lascia
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finestra, che da un corridoio neutro e spoglio si apre su uno scorcio di cielo la cui luminosità e il cui colore cambiano continuamente e costituiscono
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coltellino per analizzarne i segreti di colore), è ciò che si legge dell’anima del ritrattato a rivelare le incredibili capacità di resa psicologica
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